Quest'opera musicale è un grande affresco che in 15 quadri riassume le contraddizioni e gli umori, le passioni e le aspirazioni religiose che agitavano l'impero romano all’epoca dell’Imperatore Costantino il Grande. Il protagonista riassume in sé tutto il tormento di quella civiltà al tramonto e nello stesso tempo il suo desiderio profondo di rinascita. Intorno a lui e alla madre Elena, i grandi eventi storici e religiosi mostrano la sofferenza di un mondo che passa dalla visione aggressiva e spietata della mentalità pagana dell'impero verso una visione nuova, carica di futuro e di speranza, che comincia a germogliare, anch'essa con fatica e dolore, fiorendo in mezzo a un mondo smarrito e violento. Il messaggio dell'opera descrive con efficacia drammatica questo parto doloroso che porta a compimento il nuovo tempo cristiano che cambierà la storia del mondo. L'Editto di Milano di 1700 anni fa fu un segno di tolleranza e civiltà nella realtà violenta dell'impero, dove tutto ciò che non si allineava al potere imperiale veniva schiacciato e distrutto. Ma nello stesso tempo è il primo riconoscimento ufficiale del Cristianesimo come forza costruttiva e positiva, capace di dare unità e compattezza a un impero frammentato e svuotato di ogni ideale e di ogni umanità. Questo progetto musicale e poetico unisce in un intento comune fedi religiose vicine e lontane, uomini di tradizione culturale differente uniti però dall’unico intento di offrire un’opera artistica che sappia parlare al cuore degli uomini di oggi mostrando nella saggezza della storia un insegnamento e un incoraggiamento per la storia presente.